Francesco Blaganò 1959.
Pittore e performer vivo e lavoro in provincia di Torino, Dal 1982, con la prima mostra personale interamente dedicata ai quadri realizzati con siringhe, uso e faccio mia questa tecnica.
La particolarità sta nella posa del colore, in una sorta di tecnica divisionista, dove piccoli fili di colore vengono accostati l’un l’altro per formare la figura.
Grazie alla tecnica, il tono del colore ( anche se grossolanamente definito ) resta fondamentalmente casuale, privo di ogni possibilità di riproduzione ( in ogni vena di colore ci sono molte sfumature casuali di altri colori ) poiché i colori che metto nella siringa quando premo lo stantuffo si mischiano accidentalmente. Ciò riporta sull’immagine, sul quadro e nella sensazione che ne proviene ( a mio avviso ) una forte emozionalità.
Poco definibile per il mio spaziare nelle varie tecniche spesso mischiandole ( amo disegnare con tutto ) mi riconosco invece un forte carattere critico nei confronti della società.
Non a caso, e concludo prendendo due estremi:
“ La guerra degli asini “ Corriamo attraverso l’imbuto, obbiettivo tramite il quale la società ci fa intravedere solo alcune cose ( spesso i frutti del consumismo, ma in questo caso carote ) combattiamo per raggiungerli, quando guardandoci attorno, allargando i nostri orizzonti, ci sarebbero carote per tutti gli “asini”!
Father & son padri e figli, Questa immagine riprende il quadro non ancora concluso, nella tela finita parte del testo di questa splendido brano di Cat Stevens degli anni ‘80 ricopre svolgendosi su righe parte dell’immagine. Un gesto d’amore che dice come in Wild World attenti! il mondo è cattivo. Ed io mi domando: Molti di coloro che oggi governano il mondo, molti di coloro che hanno creduto in quegli anni ad un sogno, in un mondo migliore, che hanno fatto rivolte o rivoluzioni hanno inneggiato alla fantasia al potere. Mi domando: ma oggi che governano loro dov’è questo mondo migliore?
Molti criticano questo mio mettere i titoli sui quadri, io lo trovo molto grafico e mi piace, ma, fondamentalmente vorrei che la gente ricevesse il mio messaggio, io voglio proprio dire quella cosa!
Nelle mie mostre sono passato da Damanhur alla Sala delle Arti di Collegno, dal Rebelot di Milano alle Serre di Grugliasco, concludendo quest’anno con una performance di pittura d’insieme ( realizzando un dipinto lungo otto metri in collaborazione con i visitatori sul tema della comunicazione) al Museo Dinamitificio Nobel di Avigliana.
|
|